mercoledì 23 novembre 2011

Lo sapevate che … di Michele Cassano

Carta Scenografica Città di Bari(Particolare)
Dopo la dominazione araba, la nostra città tornò volontariamente sotto il dominio bizantino. Essi governarono la città per mezzo di un governatore chiamato catapano, la cui residenza fortificata era nel luogo, ove ora sorge la basilica di san Nicola. I Greci tennero la città abbastanza in pugno, pur attraverso ripetute traversie politiche, sino a quando il loro giogo fu scosso dal barese Melo, un nobile di origine longobarda, che unitamente al cognato Datto, riuscì ad organizzare, nel 1009, una violenta rivolta.

Dopo ave riportato diversi successi Melo e Datto rimasero vittime di una congiura e furono costretti a fuggire da Bari, per non cadere prigionieri dei greci. Datto andò a rifugiarsi sul Garigliano, in una torre di proprietà papale, mentre Melo, recatosi sul Gargano, prese contato con alcuni normanni, venuti in pellegrinaggio alla grotta dell’Arcangelo Michele. L’audace barese riuscì a convincere quei normanni ad aiutarlo nel riprendere la lotta contro i Bizantini. Difatti, di lì a poco, giunse in Italia, dalla Normandia, una scelta schiera di guerrieri normanni. Nel 1017 fu ripresa la guerra.

Dopo una serie di successi riportati contro il catapano Basilio Mesardonita, Melo dovette affrontare le schiere del nuovo catapano Basilio Bugiano, contro del quale conseguì dapprima una vittoria a Vaccarizza in Capitanata, ma venne poi ripetutamente sconfitto, prima di subire una disfatta a Canne, nell’ottobre del 1019. Dopo questa sconfitta, Melo andò a rifugiarsi in Germania, presso l’imperatore Enrico, nell’intento di coinvolgerlo nella guerra contro i Bizantini, ma, nel 1020,passò a miglior vita portando nella tomba i sogni inappagati di libertà per la sua città.

L’imperatore che, in segno di amicizia lo aveva nominato duca di Puglia, lo fece seppellire con onori regali nel duomo di Bamberga, fra le tombe dei più illustri personaggi dell’impero. In un museo della città di Bamberga si conserva un ricco mantello di velluto,che Melo aveva donato all’imperatore. Suo cognato Datto, rifugiatosi nella torre del Garigliano, fu raggiunto dalla vendetta dei Bizantini che, presolo prigioniero, il 21 giugno 1021 lo fecero entrare in Bari a cavallo di un asina, prima di cucirlo in un sacco e di scaraventarlo in mare. A questi due personaggi sono dedicate due strade della nostra città. Alla prossima …

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