sabato 12 febbraio 2011

CI SONO TANTI MODI DI VIVERE IL NATALE



Per noi discepoli di Gesù, questo tempo liturgico è tempo di riflessione, di preghiera e di festa, perché l’esperienza di quell’umile coppia, Giuseppe e Maria, possa continuare nelle nostre esistenze.
Dio cerca ancora uomini e donne  che desiderano accogliere nelle proprie relazioni, nella propria carne, la potenza dello Spirito affinché il Verbo incarnato risorto possa continuare ad abitare in noi.
In questo tempo in cui ricordiamo il mistero dell’incarnazione siamo chiamati a riflettere sul dono del battesimo, il Verbo si è battezzato cioè si è immerso nella nostra umanità per donare a noi la libertà dal male e renderci capaci di amare nella misura del cuore di Dio.
La memoria del Natale di Cristo è un impegno per noi a far si che le notti nelle nostre case, vengano  rischiarate dalla Luce della presenza di Dio.
Con quella nascita le tenebre venivano spezzate:  entrava nella storia Colui che è la Luce del mondo.
Anche noi, oggi, siamo chiamati come i pastori a vedere il luogo della presenza di Dio: la famiglia. Il segno è Maria, Giuseppe e il Bambino.
I pastori e i Magi, gli umili e gli ultimi hanno creduto, obbedendo, seguendo l’Angelo o una stella: anche noi siamo chiamati ad aderire, nello Spirito, ai segni sacramentali (Chiesa, Confessione ed Eucarestia), i luoghi dove incontrare Gesù che ci illumina con la sua Parola e ci santifica.
Ai pastori è stata comunicata una grande notizia: “Vi annunzio una grande gioia, oggi vi è nato il Salvatore”. Questa è la notizia che la Chiesa ci annuncia. Non una gioia vecchia, polverosa, legata ai ricordi dell’infanzia, ma una gioia viva, profonda e nuova.
Una gioia che nasce dal credere che oggi, con l’ingresso di Cristo nella nostra vita e con l’aiuto del suo Spirito, c’è la possibilità di rinascere ad una umanità pulita, onesta, generosa e felice.


Auguri di Buon Natale
don Franco