mercoledì 23 novembre 2011

FORMARSI PER EDUCARE: I WEEKEND CON LA CREATIVE

“Oggi devo fermarmi a casa tua!”. L’invito di Gesù a Zaccheo dà il titolo ai progetti CREATIVI di quest’anno per i corsi di formazione degli educatori. In questo incontro Gesù crea una relazione e suscita desiderio di ricerca della via della salvezza, ciò che un educatore deve suscitare in un ragazzo/a che gli è affidato. 

ll 5 e 6 novembre si è tenuto il primo di una serie di week end che prevedono diversi moduli con varie  tematiche. 
Il primo modulo, al quale hanno partecipato alcuni catechisti dell’Iniziazione, dello Shalòm e dei Giovanissimi insieme ad altri catechisti ed educatori della nostra diocesi, con il sottotitolo “Orientare alla vita”, ci si è presentato come un nuovo modo di considerare l’educatore: vederlo come un talent scout, cercatore di nuovi  talenti, cercatore del meglio in ogni ragazzo.

Ci sono state suggerite alcune tecniche - attività - giochi da poter organizzare nel corso degli incontri di catechesi, tutte molto interessanti e divertenti, che hanno coinvolto in prima persona gli educatori. L’educatore annuncia l’amore che Cristo ha per noi, trasmette i contenuti della Dottrina della Chiesa Cattolica e stimola il ragazzo a guardarsi dentro e scoprire il suo talento.

L’arte dell’educatore è proprio quella dell’osservazione e dell’incoraggiamento, consapevole che ogni persona è“valore” e che in tutti è possibile scoprire tesori inestimabili; infatti, “educare” significa e-ducere, “tirare fuori”. Per far questo l’educatore deve disporsi ad accogliere l’altro, ad ascoltarlo ed entrare in empatia con lui per partecipare alla sua esperienza in modo da offrirgli la concreta possibilità di riconoscere i doni da lui posseduti, per poterne godere nella vita. Tutto questo richiede impegno e disponibilità da parte dell’educatore a lavorare su se stesso per essere davvero in grado di guidare quel talento che ha senso se condiviso.
Katia Pepe

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