sabato 20 febbraio 2010

L’ Odegitria


Nella Cattedrale di Bari si venera, una icona della Gran Madre di Dio Santissima invocata con il nome dell’Odegitria (“colei che indica la via”). Secondo la tradizione l’icona giunse a Bari nell’VIII secolo, nel periodo dell’eresia di Leone III Isaurico, l’ìmperatore d’Oriente dal 714 al 741 che comandò la distruzione delle immagini sacre.
Tra queste immagini vi era quella della Madonna dell’Odegitria, Maria che mostra la Via, la Via del cielo che è Cristo. A tutti è noto il travagliato e casuale arrivo a Bari dell’icona venerata a Costantinopoli presso il Monastero delle Guide, messa in salvo da due monaci, i quali di nascosto la posero su dì un’imbarcazione alla volta di Roma. Una violenta tempesta, però sorprese le imbarcazioni nei pressi di Bari, tutte le navi furono distrutte tranne quella in cui si trovava la Sacra immagine della Vergine d’argento sbalzato davanti l’altare maggiore della cripta. Questo racconto sia pur misto a leggenda, è stato a noi tramandato da una antica narrazione, scritta in lingua latina, dal Calefati. Il Vescovo Bursa accolse la Madonna e la portò nella Chiesa Cattedrale dove è da allora venerata. L’immagine attuale risale al 1500, opera del pittore Palvisino di Putignano, l’originale probabilmente era più grande e la Vergine doveva essere seduta in trono. Nel 1700 il quadro fu modificato sovrapponendogli una copertura metallica chiamata “riza”. La festa religiosa. della Madonna Odegitria, Patrona della Città e della provincia di Bari, si tiene il primo martedì di marzo e, in Cattedrale si susseguono per 8 giorni i pellegrinaggi.
Il Vescovo incontra nel periodo quaresimale tutta la comunità diocesana.L’icona è impreziosita da due corone collocate una sul capo della Vergine e l’altra sul capo del Bambin Gesù, entrambe donate dal Papa Giovanni Paolo II in occasione della storica, visita pastorale che effettuò a Bari il 26 febbraio 1984. Per le strade della Città Vecchia, ci sono tante edicole dedicate alla Vergine Odegitria e, tra di esse quella sita in Corte Gianlorenzo (popolarmente conosciuta come la Madonn’ dù uacidde) restaurata dal Circolo A.C.L.I. “DALFINO” e, nell’anno 2002 è stata collocata un’edicola che riproduce fedelmente l’Odegitria della Cattedrale in Piazza Odegitria commissionata sempre dal Circolo, opera dell’artista barese Luigi Monno.
Michele Fanelli

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