sabato 20 febbraio 2010

Il Codice “40”

Il termine “quaresima” deriva da quello latino “quadragesima”, vocabolo che ha a che fare col numero 40. È nota l’origine biblica di tale numero, anche se esso non è tra quelli più presenti nella Bibbia (è citato 58 volte, contro, per esempio, le 390 ricorrenze del numero 7, o le 95 del numero 100). Tuttavia, alcune sue ricorrenze, di seguito elencate, fanno intuire il profondo significato spirituale del numero 40.

Il diluvio purificatore durò 40 giorni e 40 notti (Gen 7,4.12), e, al termine del nubifragio, Dio benedisse nuovamente l’uomo è stabilì con Noè e i suoi figli una nuova alleanza.

I medici egiziani impiegarono 40 giorni per l’imbalsamazione del padre di Giuseppe (Gen 50,2-3), una procedura di conservazione della salma necessaria affinché lo spirito del defunto – secondo le credenze egiziane – potesse ricongiungersi col proprio corpo il giorno della resurrezione.
Mosè rimase sul monte Sinai 40 giorni e 40 notti prima che il Signore gli consegnasse le tavole sulle quali era inciso il codice dell’Alleanza (Es 24,18). Anche quando questa fu rinnovata, dopo l’episodio del vitello d’oro, Mosè rimase nuovamente sul monte col Signore per un ugual periodo, senza mangiare, né bere.
Il viaggio del popolo ebreo verso la terra promessa dopo la fuga dall’Egitto durò invece 40 anni (Dt 2,7).
I dodici esploratori che Mosè inviò in terra di Canaan prima dell’ingresso nella terra promessa impiegarono 40 giorni per la ricognizione del territorio (Nm 13,25).
Il profeta Elia camminò per 40 giorni e 40 notti per giungere al monte Oreb, dove incontrò il Signore.
Secondo la predicazione di Giona, il termine che il Signore offrì agli abitanti di Ninive perché si convertissero fu ancora di 40 giorni (Gn 3,4).

Anche l’inizio della vita pubblica di Gesù fu preceduto da un periodo di digiuno che si protrasse per 40 giorni e 40 notti (Mt 4,2), al termine del quale Gesù vinse le tentazioni alle quali il diavolo lo sottopose.
Dai brani citati diventa evidente che il numero 40 ricorre ogni qualvolta l’uomo si prepara all’incontro col divino. Si tratta, dunque, di un numero simbolico che sottolinea la distanza che separa la natura umana da quella divina e la necessità di un percorso purificatore che riduca tale distanza. La stessa Quaresima nasce durante i primissimi secoli della vita della Chiesa come periodo di preparazione per coloro che sarebbero stati battezzati nel corso della celebrazione della Veglia Pasquale.

Ma la curiosità di chi non vuole trascurare nessun dettaglio della Parola di Dio conduce al seguente interrogativo: perché tale distanza è indicata proprio dal numero 40? Una possibile risposta, che si colloca in una zona di confine tra matematica, numerologia e cristologia sarà proposta nel numero pasquale de “La Chiesa Madre”.
Gennaro Capriati

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