lunedì 27 febbraio 2012

Quaresima tempo di riconciliazione


La quaresima è tempo che Dio ci dona, per accorgerci in modo profondo di quanto Dio è misericordioso con noi e quanto ancora siamo lontani dal suo progetto che ha per noi.
E’ il tempo in cui possiamo scoprire la tenerezza paterna di Dio ma anche le nostre devianze dal progetto battesimale.
E’ tempo di conversione e del ritorno a Dio. Infatti, nella liturgia emergono continui richiami affinché noi scopriamo Cristo, quale modello di uomo perfetto nell’amore per Dio e per i fratelli.
E’ il tempo propizio per scoprire il nostro peccato. E’ il tempo di preghiera con cui se ne domanda perdono.
E’ tempo della carità operosa (digiuno e preghiera) con cui si esprime la volontà di conversione. Valorizzare questo tempo significa infatti prendere coscienza della continua chiamata a riscoprire insieme sia la memoria del proprio battesimo, sia la memoria del mistero della Pasqua di Cristo e della nostra pasqua uniti a Lui. In questo tempo di grazia l’attenzione è rivolta a Cristo che illumina la vita dell’uomo. Vediamo, per esempio,  nella prima domenica di quaresima il Cristo tentato di non vivere la vocazione di figlio di Dio bensì di vivere dietro le false vocazioni: il sesso senza l’amore responsabile, i soldi come segno di dominio, il successo come idolatria del proprio io.
La quaresima allora è il momento della introspezione, dell’esame di coscienza, per conoscere la nostra miseria e la misericordia di Dio, il nostro peccato e la sua grazia, la nostra debolezza e la sua forza, la nostra stoltezza e la sua sapienza. Quaresima è il tempo per conoscere la propria miseria per conoscere Dio.
E’ il tempo in cui specchiarsi nell’acqua dello Spirito Santo e vedere se stesso nella verità di Dio e passare dalla conoscenza di sé alla conoscenza di Dio.
Quaresima è il tempo della preghiera. La preghiera deve sgorgare dal cuore prima di uscire dalle labbra, esige anima e corpo consacrati a Dio e non al mondo. Esige libertà e purezza di cuore.
Quaresima è tempo di digiuno. Il digiuno è segno di pentimento e di mortificazione personale e, al tempo stesso, di unione con Cristo crocifisso e di solidarietà con gli affamati e i sofferenti.
L’autentico digiuno non è una punizione del corpo ma è sobrietà, essenzialità per la preghiera e l’intimità con Dio. Il vero valore del digiuno è imparare a  dominare le proprie passioni e non diventare schiavi delle passioni. Il digiuno dal cibo è un consiglio ma il digiuno dal peccato è legge di Dio che bisogna mettere in pratica.
Quaresima è tempo di demolire il “vecchiume”dell’uomo peccatore e lasciarsi fare da Cristo l’uomo nuovo. 
Auguri di buon cammino
verso la resurrezione pasquale
Don Franco

Nessun commento:

Posta un commento

Niente volgarità